venerdì 29 novembre 2013

letto: Un'occasione d'oro di Rachel Gibson


Titolo originale: Rescue Me
Serie: Lovett, Texas
Ambientazione: USA
Contemporaneo
Contemporaneo
Genere: Contemporaneo
Opinione personale: un romanzo gradevole, senza troppe pretese, ma ben fatto.
Livello sensualità: medio/alto
Disponibile in ebook 

E' il Terzo romanzo della serie “Lovett, Texas” inedita in Italia, non so per quale motivo Mondadori abbia scelto di pubblicare questo come primo titolo della Gibson ( e soprattutto con quella copertina inopportuna e fuori tema ), ma a me ha da subito intrigato il fatto di questa ragazza che torna dopo anni nella sua città natale e chiede ad uno sconosciuto di accompagnarla al matrimonio della cugina, e che questo sconosciuto poi si riveli essere un ex Navy SEALs. Avevo letto recensioni non troppo entusiaste, invece per me é stata una lettura piacevole. Anche se riconosco la mancanza di phatos come in altri romanzi. Nonostante questo ho davvero letto avidamente questa storia in un pomeriggio domenicale perchè volevo proprio vedere l'happy-end tra Sadie e Vince.

Sinossi
Dopo anni di lontananza Sadie Hollowell sta tornando a Lovett, in Texas, per il matrimonio della cugina. E già sa come verrà accolta: tutti le chiederanno come mai a trentatré anni non sia ancora sposata, e sparleranno di lei come della figlia ingrata che ha abbandonato il padre da un giorno all'altro. Caso vuole che, sulla strada, Sadie si imbatta in Vince Haven, rimasto in panne con il furgone, e accetti di dargli un passaggio. E dato che Vince è bello e prestante, e soprattutto un perfetto estraneo, perché non chiedergli di farle da accompagnatore mettendo a tacere qualche pettegolezzo? Entrambi avevano intenzione di trattenersi a Lovett per pochi giorni, ma complicazioni con le rispettive parentele scombineranno i loro piani. E ancor più spiazzante sarà l'incontenibile passione che divamperà fra loro, così abituati a non lasciarsi coinvolgere da sentimenti profondi...

Il romanzo racconta maggiormente il vissuto di Sadie e ruota tutto intorno al suo rapporto conflittuale con il padre, alla loro incapacità di comunicare che li porta a credersi così diversi quando in fondo non lo sono. Sadie va via da Lovett perché non pensa di poter raccogliere l'eredità paterna e gestire un ranch e ce la mette tutta per diventare brava in quello che fa. Non ha mai trovato l' uomo giusto e disillusa decide di anteporre la carriera alla ricerca di un compagno per la vita, si concede solo rapporti occasionali ed é decisa a continuare su questa strada. 
Sia lei che Vince sono due persone che non credono nelle relazioni stabili, ma il loro incontro li farà ricredere e nello stesso tempo gli farà conoscere il vero significato dell'avere una casa e che "non importa dove si vive, ma con chi si vive"


La Gibson si dilunga in descrizioni sulla vita di Lovett e della gente che ci abita con il suo voler ficcanasare nella vita degli altri e lo sparlare di chi non si é sposata e non ha messo al mondo qualche marmocchio, ma la cosa non mi ha infastidito, anzi, ha creato un background piacevole perché si è mantenuta entro il limite che avrebbe potuto portarmi a saltare pagine ( spesso mi succede ). Mi sono commossa invece quando si sofferma sul rapporto padre-figlia, sull'attaccamento di Vince a suo nipote e a sua sorella e sul perchè lui decide di vivere una vita fatta solo di rapporti a base di sesso e nient'altro. 
Se in questa storia tutti avessero parlato di più con chi avevano accanto si sarebbero avitati tante sofferenze, rabbia e solitudine. A questo mi ha fatto pensare quando sono arrivata all'epilogo. Oltre ad essere soddisfatta per il lieto fine e aver sorriso per le battute finali che i due si scambiano.
Scorre tutto molto velocemente, con un ritmo molto serrato, a dire il vero mi sarei goduta altre pagine in più di questa storia, ma l'ho trovata molto gradevole. Anche i dialoghi tra i due amanti, e le scene di sesso. Tutto ben dosato.


La serie Lovett, Texas :
1. Daisy's Back in Town (2004) - inedito in Italia
2. Crazy in You (2012) - novella - inedita in Italia
3. Un'occasione d'oro ( Rescue Me ) 2013 ed. italiana

Ora attendo che la Mondadori, come annunciato pubblichi la sua serie sport romance CHINOOKS HOCKEY TEAM,  anche se sarà per I Romanzi Mondadori e quindi vorrà dire che qualche taglio sarà inevitabile. Spero il meno possibile. Non ho proprio tempo per leggere tutte le serie che m'interessano in lingua origianale aimé! Ma questa serie sui giocatori di hockey dicono sia molto carina!


Sito ufficiale Rachel Gibson


Alcune quotes:

Sadie appuntò lo sguardo sulle tasche posteriori dei jeans quando l'uomo si voltò per infilarvi il portafogli. Torace possente. Culo da paura, bel viso. Una cosa aveva imparato sugli uomini in tutti i suoi anni da single: esistevano vari tipi di maschi.I gentiluomini, i ragazzi normali, gli ammaliatori e gli stronzi. Gli unici gentiluomini in assolto erano i nerd purosangue, che si comportavano in maniera impeccabile solo perché nutrivano la speranza che, un giorno, qualcuna se li sarebbe portati a letto.L'uomo che stava prendendo la sacca dal furgone era troppo bello per essere un purosangue di qualsiasi genere. Un ibrido pericoloso, ecco cos'era.

Vince le tolse il soprabito dalle mani. "Siamo pari, adesso?" Sembrava che per lui fosse importante. Sadie annuì. "Si, siamo pari" disse poi, pensando che forse lui non avesse visto il suo cenno d'assenso. Vince le porse il soprabito e lei lo indossò. Prima un braccio, poi l'altro. Le sue dita le sfiorarono la pelle nuda delle spalle. Sadie sollevò i capelli per liberarli dal colletto e si voltò a guardarlo. "Grazie" sussurrò, la bocca poco distante da quella di lui. "Di nulla." Il suo fiato le accarezzò le labbra. "Sicura di voler andare a casa?"
No.Per niente.Lo sentì abbassarsi.La sua bocca le catturò le labbra, calda e virile.

Sadie aveva un corpo perfetto e non si vergognava di mostrarsi nuda. Anche quello era un aspetto di lei che Vince apprezzava molto. Gli piaceva che fosse sicura di sé e aperta all'idea di fare sesso sulla scrivania di un ufficio semidemolito. Era una donna che non amava i giochini. Una donna che, per quanto potesse sembrare ipocrita detto da uno che spesso rimorchiava le ragazze in giro per locali, non frequentava i bar a caccia di uomini.
Erano un sacco le cose che gli piacevano di lei. Sebbene i rapporti col padre non fossero dei migliori, era rimasta a Lovett e lo andava a trovare ogni giorno. Gli piaceva la sua risata facile e il modo in cui si prendeva gioco di lui. Apprezzava - cosa piuttosto sorprendente - che parlasse per riempire i silenzi e che lo facesse anche quando lui non le dava retta. Come adesso, mentre si spalmava la crema sulla pelle vellutata dell'interno cosce. Accidenti! Odorava di limoni. A lui piacevano i limoni. E gli piaceva anche l'interno cosce.

"Un giorno capirai." Sadie pensava di aver compreso ciò che voleva dirle. Clive, però, si stava rivelando ricco di sorprese, quella mattina. "Cosa capirò?" 
"Che è più facile girovagare senza meta se si possiede un punto di ancoraggio."
Quell'ancora, talvolta, era un peso che rischiava di trascinarti a fondo.

Nella vita poteva accadere di tutto; come una volta aveva detto Donald Rumsfeld, l'ex segretario alla Difesa: "Ci sono cose che sappiamo di sapere, cose che sappiamo di non sapere e altre che non sappiamo di non sapere". I media si erano presi gioco di lui per quell'affermazione, ma le sue parole erano risultate perfettamente chiare a uomini come Vince, che avevano affrontato incognite in paesi in cui ci si poteva aspettare di tutto e dipiù. A lui piaceva conoscere ogni cosa in anticipo e prevenire le complicazioni. Preferiva prevedere i problemi prima che arrivassero. Detestava "le cose che non sapeva di non sapere", per far fronte alle quali l'unica soluzione era quella di sparare a tutto ciò che si muoveva. Di scatenare un inferno solo per uscirne vivi. 

"Perché mi sei stato accanto nel momento del bisogno. Perché quando sei con me non mi sento più sola. Perché mi hai salvato senza che neppure te lo chiedessi." Ingoiò le lacrime e aprì le labbra per dirgli che era forte e meraviglioso. Per fargli sapere che era l'uomo migliore che avesse mai conosciuto.

"Quando si fa di tutto per non permettere al dolore di uscire, si impedisce alle cose belle di entrare."






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